L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia sarà leader di uno dei quattro progetti relativi al Cluster Fabbrica Intelligente finanziato dal MIUR attraverso il bando Sviluppo e Potenziamento dei Cluster Tecnologici Nazionali. Affidato al coordinamento del prof. Cesare Fantuzzi il progetto che riguarda “Approcci adattativi e modulari per la Digital Factory” potrà contare su un budget di 10 milioni di euro e vede coinvolti 15 diversi soggetti tra importanti aziende nazionali e università. A capo degli obiettivi realizzativi lo stesso prof. Cesare Fantuzzi del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Reggio Emilia, il dott. Marcello Pellicciari del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Modena ed il prof. Fabio Previdi dell’Università di Bergamo.
Il bando del MIUR relativo a Sviluppo e Potenziamento dei Cluster Tecnologici Nazionali per quanto riguarda il settore Cluster Fabbrica Intelligente vede un grande successo dei ricercatori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che sono leader di uno dei 4 progetti costituenti, ovvero di quello intitolato “Approcci adattativi e modulari per la Digital Factory”.
Attraverso il suddetto bando del maggio 2012 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha inteso promuovere una iniziativa di forte sostegno alla innovazione, selezionando le migliori aziende e università italiane capaci di sviluppare progetti di ricerca collaborativa, con cui migliorare le filiere tecnologiche italiane in 9 settori strategici: chimica verde, agrifood, tecnologie ed ambienti per la vita, scienze della vita, tecnologie per le smart communities, mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina, aerospazio, energia e fabbrica intelligente.
A seguito di una valutazione svolta da esperti internazionali, la proposta portata avanti dal Cluster Fabbrica Intelligente è risultato il migliore dei 9 Cluster nazionali, proponendo ambiziosi progetti di ricerca con cui innovare le fabbriche del futuro.
Il Cluster Fabbrica Intelligente è strutturato in 4 progetti: Produzione sostenibile, Approcci adattativi e modulari per la digital factory (“ADAPTIVE”), Smart Manufacturing e Produzione a elevate prestazioni.
Complessivamente il Cluster coinvolge 76 soggetti tra imprese, università ed enti di ricerca, provenienti da tutto il territorio italiano, per un ammontare di 48 milioni di euro di investimenti che genereranno anche tanta nuova occupazione.
Per la Regione Emilia Romagna, specializzata nella realizzazione di prodotti ad alta tecnologia fortemente personalizzati ed ottimizzati, il tema strategico riguarda sicuramente l’innovazione dei sistemi di produzione in termini di flessibilità ed adattamento a continui cambiamenti di prodotto e processo. “
“Non sorprende che il nostro Ateneo, da sempre leader nella ricerca applicata, - ha affermato il prof. Cesare Fantuzzi del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria - sia stato riconosciuto come ente coordinatore scientifico del progetto <ADAPTIVE>, potendo contare su un budget di progetto di circa 10 Milioni di euro, che vede protagonisti 15 soggetti diversi fra università ed aziende”.
Il progetto ADAPTIVE si propone di sviluppare tecnologie e soluzioni per migliorare la capacità delle moderne fabbriche di essere flessibili ed efficienti, allo scopo di rispondere in modo adeguato ai cambiamenti richiesti delle dinamiche sempre più veloci del mercato.
“Sono davvero soddisfatto di questo risultato ottenuto e dello spirito collaborativo che si è instaurato in questa circostanza tra giovani ricercatori e veterani. Essere stati selezionati per il bando dei Cluster Tecnologici Nazionali – ha commentato il Rettore prof. Angelo O. Andrisano - è un ulteriore riconoscimento dell’elevato livello di qualità della ricerca che si conduce nel nostro Ateneo, ma soprattutto conferma la nostra capacità di sapere intrattenere un dialogo proficuo col sistema delle imprese e che la ricerca scientifica fatta in sinergia con le aziende può portare nuova occupazione in un periodo così difficile per la nostra nazione”.
Il progetto ADAPTIVE, il cui responsabile scientifico è il prof. Cesare Fantuzzi del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria della sede d’Ateneo di Reggio Emilia, è organizzato in 3 obiettivi realizzativi specifici: il primo riguarda nuove soluzioni di manifattura robotizzata e sarà coordinato dal dott. Marcello Pellicciari del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” della sede d’Ateneo di Modena; il secondo obiettivo riguarda la realizzazione di sistemi di produzione intrinsecamente flessibili e modulari, e sarà coordinato dal prof. Fabio Previdi dell’Università di Bergamo; il terzo, coordinato dal prof. Cesare Fantuzzi, si occupa della cooperazione e collaborazione tra robot e uomini in ambienti manifatturieri.
Sia il prof. Cesare Fantuzzi che il dott. Marcello Pellicciari fanno parte di INTERMECH MO.RE., il centro interdipartimentale che Unimore ha creato specificatamente per favorire la ricerca applicata ed il trasferimento tecnologico della ricerca.
Nello specifico il dott. Marcello Pellicciari guiderà un gruppo di lavoro costituito da UNIMORE, Università di Napoli, e le aziende SIR SPA (famoso costruttore modenese di impianti robotizzati), AVIOAERO (importante produttore di componenti e sistemi per l’aeronautica civile e militare), e il gruppo industriale riminese SCM GROUP, (uno dei maggiori costruttori mondiali di linee ed impianti di lavorazione legno).
“Il progetto – spiega il dott. Marcello Pellicciari - mira ad incrementare ulteriormente la precisione ed efficacia operativa dei robot industriali, rendendo possibili processi tecnologici attualmente irrealizzabili: per raggiungere gli obiettivi prefissati dovremo affrontare problematiche tecnico-scientifiche molto impegnative che apporteranno nuova occupazione e competitività alle aziende italiane”.
“Il Progetto ADAPTIVE – aggiunge Cesare Fantuzzi - è un progetto complesso ed ambizioso: ha richiesto un notevole lavoro di preparazione preliminare in cui pianificare le attività di ricerca scientifica, la gestione della proprietà intellettuale e l’organizzazione operativa del lavoro. Devo comunque ringraziare ASTER (associazione regionale che coordina la rete di ricerca regionale dell’Alta Tecnologia) e CRIT (Consorzio di ricerca che unisce molte delle più importanti aziende regionali) per il costante supporto che ci hanno dato”.